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Oggi ti invito a prendere il metro e a misurarti la circonferenza vita: mettiti in posizione eretta, usa un metro da sarto ponendolo appena al di sopra della cresta iliaca e facendo attenzione che il nastro metrico sia teso, non comprima la pelle e sia parallelo al pavimento.

Fatto? Bene, segnalo su un diario, sul cellulare o sul pc perché questo è un dato da monitorare.

E’ importante conoscere questo parametro perché da questa semplice operazione puoi capire se è arrivato il momento di prestare più attenzione alle tue abitudini alimentari e di movimento.

 

Il grasso che si accumula in eccesso in pancia, detto grasso viscerale o addominale, è stato dimostrato essere un fattore di rischio di morbidità e mortalità per malattie cardiovascolari, associato alle complicazioni metaboliche e cardiovascolari tipiche della sindrome metabolica (ipertensione, iperlipidemia, steatosi epatica, aterosclerosi e diabete di tipo II).

 

Circonferenze in uomini e donne

Grasso viscerale androide e ginoide

 GLI UOMINI tendono a localizzare la maggior parte del grasso intraddominale a livello dello stomaco e del “petto” (forma “a mela”)       obeso androide.

LE DONNE tendono a localizzare la maggior parte del grasso intorno ai fianchi, ai glutei ed alle cosce (forma “a pera”)      obesità di tipo ginoide (facile a riscontrarsi nelle donne specie latine).

Tra i due tipi di obesità, quella androide risulta essere la più pericolosa.

 

Soprattutto in persone obese è difficile stabilire dov’è la circonferenza vita, dove questo restringimento non è più evidente.

Per non sbagliare, consideriamo la circonferenza della vita come la minore misura rilevata ai fianchi posizionando il centimetro orizzontalmente tra le ultime costole e la cresta iliaca (sempre punti di repere ossei), ossia la minore circonferenza del tronco.

 

Circonferenza vita e rischio di malattia

Circonferenza vita e rischio


Per gli uomini, tra i 94 e i 102 centimetri è sovrappeso e più di 102 centimetri è obesità
 

Per le donne, tra gli 80 e 86 centimetri è sovrappeso, e più di 86 centimetri è obesità

 

L’International Diabetes Federation (I.D.F. 2004) nella nuova definizione di “Sindrome metabolica” ha ridotto i suddetti valori per stabilire “l’obesità viscerale” a 94 cm per gli uomini e 80 cm per le donne.

I maschi non debbono avere più di 94 cm e le femmine non devono superare gli 80 cm.

 

Perché il grasso viscerale è così pericoloso?

 Il grasso viscerale lo si può considerare come un vero e proprio organo endocrino capace rilasciare un gran numero di acidi grassi liberi nel sangue e questi,affluendo  in  gran  quantità  nel  fegato, alterano  diverse vie metaboliche causando:

  1. Aumento dei trigliceridi.
  2. Diminuzione del colesterolo “buono”, HDL.
  3. Aumento del colesterolo “cattivo”, LDL.
  4. Favorisce la gluconeogenesi (formazione di glucosio) e diminuisce la clearance epatica dell’insulina e, di conseguenza, l’aumento di quest’ultima in circolo (iperinsulinemia).
  5. La presenza in circolo di acidi grassi in forma libera crea una sorta di competizione con il glucosio per l’entrata nelle cellule, provocando un innalzamento dei livelli di glicemia che attivano il pancreas per il rilascio insulinico.
  6. Nonostante l’aumento di produzione di insulina da parte del fegato e da parte del pancreas, i livelli di glicemia permangono elevati. Questa condizione viene chiamata insulino-resistenza, ovvero una bassa sensibilità delle cellule all’azione dell’insulina.

Com’è noto, l’iperinsulinemia e l’insulino-resistenza sono fra i principali fattori responsabili delle alterazioni metaboliche del glucosio (alterazione della glicemia a digiuno, ridotta tolleranza al glucosio e diabete).

Tali alterazioni, unite a quelle lipidiche, spiegano perché il rischio cardiovascolare di un soggetto con notevole presenza di grasso viscerale è superiore a quello di un soggetto che rientra nei corretti limiti ponderali e di circonferenze.

Capita l’importanza di mantenere un giro vita nella norma?

 

La prossima settimana ti darò le dritte per impedire che il tuo girovita cresca e, se è già cresciuto, per ridurlo in poche ma efficaci mosse.

 

 

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