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Mal di pancia, Gonfiore e Diverticoli: la soluzione è nelle Fibre
Mal di pancia, Gonfiore e Diverticoli: la soluzione è nelle Fibre

Mal di pancia, Gonfiore e Diverticoli: la soluzione è nelle Fibre

Oggi ti parlo di un problema intestinale abbastanza comune, tipico dei paesi occidentali, la diverticolosi, cioè la presenza di diverticoli nel colon, la cui patogenesi prevede fattori alimentari e comportamentali, oltre che ereditari e genetici.

I diverticoli sono estroflessioni della parete intestinale, come dei bottoncini ai lati del colon, punti molto delicati e soggetti ad infiammazione.

Molto spesso i diverticoli sono asintomatici per cui conviviamo con essi senza mai accorgecene. Altre volte, invece, possono infiammarsi, generando sintomi anche gravi, dovuti al ristagno di materiale fecale al loro interno e successiva contaminazione batterica.

Quali i sintomi più comuni?

Generalmente il paziente afferma di essere “abbastanza regolare” ma, ad una indagine più approfondita emerge che un’alternanza di più evacuazioni al giorno, con feci molli o poco formate, a più giorni senza evacuare, meteorismo.Spesso avverte un fastidio, più che un dolore, al fianco sinistro e nella parte bassa dell’addome. La sua circonferenza addominale risulta sopra la norma, con un addome teso, come se fosse pieno d’aria, e dolorante alla palpazione.

Diverticolosi o sindrome del colon irritabile?

I sintomi della diverticolosi spesso si confondono con la sindrome del colon irritabile e viceversa. Per la diagnosi è necessario un accertamento diagnostico, con mezzi strumentali, da un Gastroenterologo.

Come mai si formano i diverticoli?Diverticolosi dell'intestino crasso - Disturbi digestivi - Manuale ...

Nella maggior parte dei casi è lo stile alimentare e di vita che favorisce questo fenomeno, a volte può essere indotto anche dall’assunzione di farmaci che alterano il transito intestinale.

La malattia diverticolare è comune nei paesi industrializzati, in particolare in quei paesi dove vigono diete a basso apporto di fibra. La malattia è rara in Asia e in Africa, dove la maggior parte delle persone assumono diete ad alto apporto di fibra.

Una tra le cause più importanti della diverticolosi è la stitichezza: le feci dure e grumose e gli sforzi per defecare, possono causare aumento della pressione nel colon, soprattutto nei tratti più stretti del colon sigmoideo. Questa tensione sulle pareti interne del viscere è quella che può causare il cedimento delle stesse attraverso punti deboli di minor resistenza. Si vengono a formare quelle tasche che sono i diverticoli.

Come mai si infiammano?

E’ molto probabile che la prolungata costipazione tenda a riempire anche le sacche diverticolari di feci. Tale deposito aumenta la carica batterica che provoca l’infezione. Una condizione da non prendere sotto gamba perchè, col tempo e se non curati, potrebbero perforarsi, provocando una peritonite.

In che modo la dieta può aiutare?

Il tipo di alimentazione da scegliere dipende dalla situazione in cui ci troviamo.

Se sono in diverticolosi, asintomatica, o ad un livello di lieve diverticolite, allora è necessario modificare la nostra alimentazione per migliorare il transito intestinale e ridurre l’infiammazione.

Le modifiche vanno fatte gradualmente, altrimenti rischiamo di avere un effetto opposto a quello desiderato.

Le fibre

Le fibre sono la parola chiave alla soluzione del problema ma bisogna saperle dosare.

  1. Comincia ad introdurre una porzione al giorno di fibre insolubili (crusca) presenti nei prodotti integrali come pane, pasta, cereali (riso, farro, orzo, etc.).
  2. Introduci almeno due porzioni al giorno di fibre solubili derivanti dalle verdure crude. Meglio cominciare il pasto con la verdura cruda.
  3. Introduci massimo due porzioni al giorno di fibre solubili derivanti dalla frutta, meglio con la buccia.
  4. Inserisci un paio di porzioni a settimana di legumi al posto della carne o dei latticini.
  5. Anche la frutta secca a guscio può aiutare (mandorle, noci, nocciole, pistacchi non salati) per la presenza di fibre e grassi buoni.
  6. Grassi buoni di origine vegetale: olio extravergine di oliva crudo, olio di canapa, avocado, frutta secca a guscio, semi di girasole, zucca. I semi di chia, papavero, sesamo, semi di lino e tutti i semi difficilmente masticabili, vanno consumati solo se tritati in polvere con un macina caffè, altrimenti non vengono digeriti.
  7. Ultima, ma non per importanza, l’acqua. Il colon va idratato bene se vogliamo un intestino regolare. Solo gli alimenti non bastano.

Quali alimenti fanno male?

Tutti gli alimenti che non favoriscono il transito intestinale e che si depositano nelle sacche.

  1. Tutti gli alimenti fatti con farine raffinate. Sono poveri di fibre e gli amidi senza fibre, formano una specie di “colla” attorno l’intestino.
  2. Un eccessivo consumo di carne e latticini, noti per avere un potere pro-infiammatorio sul colon.
  3. Sostanze irritanti per il colon come caffè, tè, alcolici.
  4. Le bevande gassate, aumentano ulteriormente la pressione intestinale
  5. Cibi denominati senza zucchero: i dolcificanti sono irritanti e peggiorano i sintomi dissenterici.
  6. Gli alimenti con semi piccoli: kiwi, pomodori, fragole, uva, fichi, i frutti di bosco. I cetrioli, come anche i pomodori, si possono mangiare eliminando i semi.
  7. Semi di chia, papavero, sesamo, lino, etc. vanno consumati solo se tritati in polvere con un macina caffè. La questione dei semi però è stata messa in discussione

 

Le buone abitudini fondamentali

L’abitudine essenziale per il benessere intestinale, e non solo, è la camminata o una leggera attività sportiva. Camminare aiuta a mantenere tonica la muscolatura del torchio addominale, facilitando l’attività defecatoria, eliminando il fattore di rischio stitichezza che facilita la formazione diverticolare.

E’ bene integrare fermenti lattici come mantenimento di una flora batterica equilibrata ed un intestino regolare, non in caso di infezione.

Ma se i sintomi sono di una Diverticolite acuta?

Durante un attacco acuto importante, in cui si può avere febbre, nausea, vomito, crampi molto dolorosi è opportuno il ricovero e la “messa a riposo dell’intestino”, cioè un digiuno assoluto, la nutrizione totale parenterale e la terapia antibiotica ed anti-infiammatoria prescritta dal Gastroenterologo.

Passato il primo momento acuto, è importante:alimentazione naturale

  1. Ridurre le fibre per qualche giorno.
  2. Meglio assumere delle creme di cereali, tipo  crema di riso, tapioca, etc.
  3. Il pane tostato.
  4. Brodo vegetale filtrato.
  5. Poca carne magra, meglio se omogenizzata.
  6. Frutta e verdure in centrifugato/estratto.

Gradualmente si potranno introdurre tutti gli alimenti compresi quelli ricchi di fibre.

 

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Foto: Freepik

 

 

 

 

 

 

 

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gonfiore
Riduci il gonfiore alla pancia con gli estratti di verdura

Riduci il gonfiore alla pancia con gli estratti di verdura

Ti capita di sentirti gonfio dopo pasto? Vedi la tua pancia lievitare man mano che passano le ore della giornata?

Probabilmente hai un intestino irritato e il gonfiore è una reazione che si attiva ogni volta che ingerisci cibo e bevande.

Un primo passo per aiutare lo specialista a capire quale sia il tuo problema è di sicuro trascrivere ciò che mangi giorno per giorno e mostrarlo durante la visita. Una settimana è più che sufficiente.

Rivalutando le tue abitudini ti rendi conto che dopotutto la tua alimentazione è molto sana: mangi molta frutta e verdura, preferisci i legumi alla carne, mangi solo latticini magri ed eviti le bevande zuccherate.

Come fare allora per ridurre questo fastidio?

Le azioni da fare partono su più fronti, c’è un protocollo ben preciso da seguire, ma oggi ti propongo di provare a consumare per una settimana delle verdure da bere e non da masticare.

Frutta, verdura, legumi e latticini freschi se mangiati in eccesso, causano una maggiore formazione di gas, generando fastidi di tensione addominale anche visibili.

Come sappiamo però senza verdure rischiamo di avere importanti carenze nutrizionali, per cui, ti propongo di bere frutta e verdura attravenso gli estratti.

Di seguito alcune ricette. Puoi berle prima dei pasti principali: colazione, pranzo e cena. Oltre ad equilibrare il senso di sazietà, ti aiuteranno a sgonfiarti.

Rocorda di lavare bene le verdure, serviti anche di uno spazzolino per pulire bene le carote, le rape, lo zenzero.

Dopo un periodo di centrifughe, reintegra gradualmente le fibre.

 

Estratto 1 – Antiossidante

  • 2-3 foglie di Cavolo riccio
  • 1 Rapa rossa media
  • 3 Carote medie
  • 1 Limone

Il Cavolo riccio è considerato uno degli alimenti con più alti valori ORAC (Oxigen Radical Absorbance Capacity): significa che ha un tenore di antiossidanti (vitamina C, beta-carotene, quercitina…) molto elevato e quindi una grande capacità di riassorbire i radicali liberi.

 

Estratto 2 – Depurativo

  • Una manciata di Crescione
  • 1/2 Finocchio
  • 1 gambo di Sedano
  • ½ limone
  • 1 mela verde

Il crescione è noto e usato per le sue proprietà depurative e diuretiche, combatte l’astenia e il senso di debolezza fisica, vanta qualità disintossicanti tanto che spesso lo si consiglia ai fumatori ma anche a chi soffre di ritenzione idrica e di ipertensione

 

Estratto 3- Carico di ferro

  • Una manciata di Spinaci
  • 30 gr di Prezzemolo
  • 1 Limone
  • 1 cm di Zenzero

 

Estratto 4- Per rinforzare il sistema immunitario

  • 1 mela verde di medie dimensioni
  • 1-2 gambi di sedano
  • 1 bergamotto
  • 1 -2 spicchi d’aglio
  • 1 cm di radice di zenzero fresca
  • 2 cucchiaini di olio di canapa o lino

 

Puoi berle prima dei pasti principali: colazione, pranzo e cena. Oltre ad equilibrare il senso di sazietà, ti aiuteranno a sgonfiarti.

Spero queste ricette ti saranno utili.

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Origine foto: www.freepick.com

 

 

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Cancro: la prevenzione è soprattutto a tavola
Cancro: la prevenzione è soprattutto a tavola

Cancro: la prevenzione è soprattutto a tavola

Il 4 febbraio, è la giornata mondiale del cancro. Per questo ho pensato di parlare dell’impatto che una sana alimentazione può avere anche sulla prevenzione del cancro.

In generale gli studi epidemiologici hanno dimostrato che un’alimentazione ricca di grassi e proteine animali favorisce la comparsa della malattia, mentre la preferenza per gli alimenti ricchi di fibre, vitamine e oligoelementi, come cereali integrali, legumi e verdure, sembra avere un effetto protettivo.

Verdure sempre, frutta meno spesso

Insalata di radicchio, arancia, finocchio e noci, depurativa e antiossidante

Per questo occorre portare a tavola almeno cinque porzioni di frutta e verdura al giorno.

E’ importante privilegiare la scelta di cereali e derivati ( pane, pasta) integrali e

di abbinarli spesso ai legumi. Il buon piatto della tradizione italiana, la pasta con fagioli, è un’ottima fonte proteica vegetale, alternativa alle proteine animali e povera di grassi.

Anche la soia e i suoi derivati (farine, tofu, miso, latte) sono protettivi verso i tumori. La presenza di isoflavoni, sostanze che assomigliano agli estrogeni, ne prendono il posto sui recettori delle cellule, con il risultato di ridurre il rischio di tumore al seno nella donna e alla prostata nell’uomo.

Secondo uno studio della Harvard Medical School di Boston (USA), ogni 5 gr in più di fibre – in particolare le fibre dei cereali integrali – al giorno corrisponderebbe il 22% di probabilità in meno di morire di tumore al colon-retto e del 16% di altre patologie.

Nella frutta e nella verdura, oltre alle fibre, troviamo anche vitamine  e altre componenti dal potere antiossidante, come la vitamina C e la vitamina E, i folati, i carotenoidi, il selenio e lo zinco, capaci di neutralizzare i radicali liberi dannosi per l’organismo. Ricorda però che non devi esagerare con la frutta, contiene fruttosio. Una dieta ricca di zuccheri, favorisce l’infiammazione.

Pesce, un bene prezioso

Non dimentichiamo il forte potere antinfiammatorio degli omega-3, di cui è ricco il pesce, soprattutto il pesce azzurro e il salmone, ma anche i semi di lino, l’olio di canapa, le noci, etc. Meglio consumare una porzione in più di pesce e di legumi, rispetto alla carne, che non dovrebbe essere consumata più di due-tre volte la settimana.

Meglio frutta e verdura o gli integratori?

I risultati sugli effetti degli integratori hanno deluso chi sperava di sopperire con una pillola un’alimentazione sana: non solo l’effetto non è altrettanto benefico, ma in molti casi si è rivelato controproducente, aumentando, invece di diminuire, il rischio di sviluppare alcuni tumori.

I meccanismi d’azione non sono ancora noti ma sembra che solo gli alimenti possano veicolare i nutrienti, espletandone l’effetto positivo.

Per questo è importante puntare su un’alimentazione fresca e variata piuttosto che sull’acquisto di integratori.

Cibi da ridurre

E’ ormai noto a tutti che da evitare sono soprattutto le carni rosse e grasse (manzo, maiale e agnello) e quelle lavorate a livello industriale, oltre a quelle conservate nel sale come i salumi. Il consumo frequente di carni rosse mette a rischio soprattutto l’intestino, ma possono compromettere anche altri distretti come, ad esempio, la vescica o lo stomaco.

Anche la presenza di specifiche sostanze nel cibo favoriscono lo sviluppo della malattia. Vediamo alcuni esempi:

  • nitriti e i nitrati, utilizzati per la conservazione dei salumi, sono associati al tumore dello stomaco. In Italia, infatti, questa malattia è più diffusa nelle regioni in cui il consumo di questi prodotti è maggiore;
  • le aflatossine delle muffe che liberano tossine. I cereali sono i vegetali più colpiti e il mais è in assoluto quello maggiormente soggetto alla contaminazione. Anche i legumi, le arachidi, le noci, le mandorle, il cacao e gli altri semi possono contenere aflatossine, così come le spezie e i prodotti derivati da materie prime contaminate (oli vegetali, farine, birre, ecc.) e mal conservati. In alcuni Paesi in via di sviluppo le aflatossine sono responsabili di una quota rilevante di tumori del fegato.

Non dimentichiamo che, in generale, tutti gli alimenti processati sono da evitare. Basterebbe seguire il “Principio della semplicità”, mangiando alimenti di base (cereali, carne, pesce, uova, verdure, frutta) non elaborati, precotti, confezionati e a lunga conservazione. Per esempio, meglio mangiare una mela che una purea industriale, meglio uno yogurt bianco naturale che uno dolcificato, meglio le verdure fresche che precotte e/o surgelate, etc.

Qualità ma anche quantità

Molte sono le ricerche sul legame tra il cancro e l’obesità , tanto che gli esperti dell’International Agency for Research on Cancer (IARC) ritengono che dall’eccesso di peso, conseguenza di un’alimentazione sbilanciata e dalla scarsa attività fisica, possa dipendere dal 25 al 30 per cento di alcuni dei tumori più comuni, come quelli del colon e del seno.

Obesità e cancro

Il sovrappeso e l’obesità, oltre ad essere stati associati al tumore al colon, si è visto aumentare la probabilità, rispetto a chi ha un peso normale, di ammalarsi al rene e all’esofago. Le donne, dopo la menopausa, hanno un rischio aumentato al seno e alla superficie interna dell’utero, l’endometrio.

Studi recenti suggeriscono che l’obesità potrebbe quadruplicare il rischio di sviluppare un cancro al fegato e che al peso del paziente può corrispondere la dimensione del tumore alla prostata e la sua aggressività. Infine sono stati segnalati legami anche con il tumore al pancreas, alle ovaie, alla colecisti.

Talvolta la taglia non incide solo sul rischio di ammalarsi, ma anche sull’andamento della malattia stessa. Al contrario, una riduzione del peso corporeo anche solo del 5-10 per cento e un incremento dell’attività fisica possono produrre effetti positivi.

Mantenersi nell’intervallo del normopeso può essere uno dei migliori comportamenti in grado di prevenire il cancro.

Fonte AIRC

 

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