I semi della salute: grassi buoni, proteine e sali minerali

I semi della salute: grassi buoni, proteine e sali minerali

Lo sapevi che puoi fare il carico di nutrienti attraverso i semi delle piante?

Oggi ti mostrerò come integrare in modo del tutto naturale nutrienti preziosi per la nostra salute senza ricorrere ad integratori farmaceutici.

Il seme in generale è una miniera di nutrienti che serviranno per dar vita ad una pianta, una bomba di enzimi, grassi buoni e amidi, oltre che sali minerali che serviranno per tutte quelle reazioni che daranno vita al germoglio. Energia potenziale concentrata che possiamo sfruttare a nostro favore per il benessere del nostro cuore, ossa, pelle, cervello e sistema immunitario.

 

Oggi vediamo insieme i più gettonati e facili da reperire: semi di zucca, sesamo, girasole, chia, lino, canapa, papavero.

Semi di zucca

Come tutti i semi, sono composti principalmente da grassi per circa il 50%, da carboidrati per il 24% e per circa il 18% da proteine. Ricchi di minerali come il magnesio, zinco e selenio, i semi di zucca sono anche integratori naturali alimentari di fosforo.

I semi di zucca sono noti per contrastare i vermi intestinali e per aiutare le vie urinarie nelle infiammazioni e anche per le infiammazioni legate all’ingrossamento della prostata.

Semi di sesamo

I semi di sesamo sono alleati potenti per le nostra ossa e per il sistema immunitario per l’alta percentuale  di calcio e di zinco in essi presente. Contiene anche buone quantità di selenio, contro i radicali liberi. Ricorda di tritarli perché, se non masticati per bene, non siamo in grado di digerirli.

Semi di girasole

I semi di girasole sono un’ottima fonte proteica, ma soprattutto di grassi buoni (acido linoleico, omega-6) e di magnesio aiutando le nostre arterie ad essere più pulite e il nostro cuore più in salute. Presenta anche manganese, un oligoelemento che favorisce il buon funzionamento mentale, la crescita delle ossa e la formazione di collagene nella pelle.

Semi di chia

I semi di chia, come il sesamo, sono ricchi in calcio e altri minerali, come selenio, zinco, magnesio, ferro e potassio, ma anche vitamina C e acidi grassi essenziali omega3 e omega6. Sono dei veri e propri ricostituenti. Come i semi di lino, assorbono molta acqua, circa 10 volte il loro peso, contrastando la stitichezza e dando un maggiore senso di pienezza e sazietà.

Semi di lino

Anche i semi di lino contribuiscono al benesssere intestinale e delle vie urinarie, per la presenza di mucullagini. Contengono omega 3 e 6. Presentano un’alto contenuto di minerali, in particolare fosforo, rame, magnesio e manganese.

Semi di canapa

Sono una vera medicina naturale. La canapa, in olio o in semi, è l’unico tra i vegetali ad avere un rapporto perfetto omega 6/omega 3, generalmente alterato nell’alimentazione moderna in cui si assiste ad una prevalenza sproporzionata di omega 6 con attività proinfiammatoria. I semi di canapa contengono tutti gli aminoacidi essenziali, per cui ottimi per i vegani. Valido anche l’apporto vitaminico (soprattutto per la vitamina E, antiossidante) e di sali minerali (calcio, magnesio e potassio).

Semi di papavero

I semi di papavero sono un buon rimedio contro ansia e stress, avendo un blando effetto calmante e sedativo. Sono ricchi in calcio, acido linoleico e vitamina E, un potente antiossidante. I semi di papavero contengono inoltre i fitosteroli che riducono la concentrazione di colesterolo nell’organismo. Ricorda sempre di sminuzzare in polvere i semi piccoli, altrimenti non potrai sfruttare le loro proprietà.

 

Da questo elenco hai potuto notare come sia un’ottima abitudine inserire i semi nella nostra alimentazione. Ricorda che tutti i semi hanno buona quota di grassi buoni e proteine, più bassa quella di carboidrati. Senza dimenticare le fibre, le vitamine, i sali minerali e tutti gli oligoelementi indispensabili alla nostra salute.

Sono ottimi sostituti della carne e del pesce, se assunti nel modo e nelle quantità corrette.

 

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asparagi
Gli asparagi, un aiuto per la nostra dieta in primavera

Gli asparagi sono ortaggi primaverili che, oltre ad essere saporiti, hanno importanti proprietà terapeutiche.

Una volta raccolti o acquistati al supermercato, si conservano in frigo per circa 4-7 giorni. Meglio avvolgerli alla base con un canovaccio umido per evitare che perdano tono.

Vengono preparati in svariati modi: in frittata, risotto, in pinzimonio o grattugiati crudi nell’insalata. Se vuoi, puoi sperimentare anche la pizza agli asparagi, ricca in fibre e molto saziante, per cui è sufficiente una piccola porzione per sentirsi pieni.

Vediamo insieme in che modo costituiscono un aiuto alla nostra dieta.

Riduzione degli zuccheri nel sangue

Studi sugli asparagi, evidenziano come la presenza di cromo rende questa pianta (radici) un alimento capace di migliorare la produzione di insulina e di regolare i livelli di glicemia. L’attività antiiperglicemica è mediata parzialmente dalla ricchezza in fibre di questo ortaggio che inibisce la digestione e l’assorbimento dei carboidrati.

Anche la presenza di vitamine del gruppo B contribuiscono all’effetto regolatore degli zuccheri nel sangue.

Sgonfiano

La presenza di potassio e di asparagina conferisce un potere drenante. Meglio consumato come decotto.

Utile anche durante il ciclo mestruale perché aiuta a ridurre il gonfiore.

Antiacido naturale

Studi recenti hanno dimostrato l’azione antiulcera dell’asparago: causa un effetto inibitorio sul rilascio di acido cloridrico gastrico e protegge per questo la mucosa gastrica.

Migliora la fertilità nella donna

Sembra che questa pianta migliori le complicanze di salute riproduttiva femminile compreso lo squilibrio ormonale, la sindrome dell’ovaio policistico (PCOS), la crescita e lo sviluppo follicolare, la qualità dell’ovocita, riducendo il livello di agenti ossidanti e aumentando il livello di antiossidanti nel corpo. Ulteriori studi sono necessari per chiarire il meccanismo dell’azioni e livello di ovaio e ovocita che incide direttamente sulla salute riproduttiva delle donne.

Antinfiammatori naturali

Le saponine dell’asparago dimostrano avere proprietà antiinfiammatorie e anti tumorali, limitando la liberazione di molecole proinfiammatorie.

 

Le notevoli proprietà terapeutiche di questo ortaggio ci deve far riflette sul potere che ha il cibo sulla nostra salute e sulla possibilità che abbiamo giorno per giorno di sfruttarlo a nostro favore.

 

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Vitamina D: a cosa serve, come funziona e dove la troviamo

La Vitamina D è uno tra i macronutrienti più studiati negli ultimi anni, considerando la sua scarsa presenza negli alimenti e la necessità di correggere le carenze con integratori alimentari.

Studi epidemiologici hanno evidenziato come la carenza di questa vitamina sia molto frequente.

 

Cos’è la vitamina D?

Per vitamina D si intende un gruppo di pro-ormoni liposolubili (si scioglie nei grassi) costituito da 5 diverse vitamine, dalla D1 alla D5.

Di nostro interesse sono la vitamina D3 (colecalciferolo), derivante dal colesterolo e biologicamente inattiva.

La vitamina D3 deve subire due reazioni di idrossilazione, prima a livello epatico e poi renale, per essere trasformata nella forma biologicamente attiva, il Calcitriolo.

La vitamina D ottenuta dall’esposizione solare o attraverso la dieta è nella forma biologicamente non attiva e viene successivamente processata.

A cosa serve?

  • La vitamina D attiva è indispensabile per il mantenimento del bilancio del calcio.
  • Mantenere i livelli di Calcio entro certi limiti è indispensabile al buon funzionamento del Sistema Nervoso Centrale (SNC), per la crescita delle ossa 
  • Le ghiandole paratiroidi rilevano i livelli serici del calcio e liberano l’ormone parotideo (PTH) quando il calcio cala troppo. L’aumento del PTH, attiva un “allarme” che stimola la produzione di Calcitriolo e, di conseguenza, aumenta l’assorbimento del calcio a livello intestinale, un maggiore riassorbimento di calcio renale e una mobilizzazione del calcio dalle ossa nel caso in cui il calcio alimentare fosse insufficiente a mantenere buoni livelli di calcio nel sangue.
  • La vitamina D attiva è importante anche per il Sistema Immunitario: numerosi studi affermano come la vitamina D aumenti l’immunità innata  diminuendo il rischio di sviluppo dell’autoimmunità

 

Prevenire le patologie con la Vitamina D

Numerosi sono ormai gli studi che affermano il ruolo della vitamina D nelle prevenzione e regressione di patologie. Vediamone insieme alcune:

  • L’osteoporosi: seppur una malattia multifunzionale, la carenza di vitamina D contribuisce in modo determinante allo sviluppo dellapatologia
  • Diabete I, scelrosi multipla (SM)e artrite reumatoide (AR): uno studio partito nel 1996 ha evidenziato come bambini trattati nel primo anno di vita con vitamina D abbiano avuto un rischio di sviluppare diabete di tipo I, SM e AR
  • Cancro al colon retto: un alto livello di vitamina D è associato con un minor rischio di cancro del colon-retto con una reazione immunitaria intensa.
  • Proprietà cardioprotettive: studi epidemiologici dimostrano come un apporto inadeguato di vitamina D sia associato a un rischio raddoppiato di infarto rispetto ai soggetti con apporto adeguato della vitamina. Probabilmente la vitamina D modula il sistema renina-angiotensina, implicato nella regolazione della pressione sanguigna.

 

Qual è il fabbisogno?Vitamina D

Il fabbisogno medio è di 10 μg/die, l’assunzione raccomandata per la popolazione (PRI) 15 μg/die.

 

Fattori di rischio carenza vitamina D

  • La carnagione scura, a seguito dell’esposizione al sole, sintetizza meno vitamina D rispetto la carnagione chiara. Il rischio aumenta se si vive in zone lontane dall’equatore.
  • L’invecchiamento: con l’età si produce meno vitamina D, anche in virtù di una minore esposizione al sole (si esce meno)
  • Malattie infiammatorie intestinali come il Morbo di Chron
  • L’obesità: il grasso in eccesso funge da freno all’assorbimento della vitamina D liposolubile

 

Dove si trova la vitamina D?

  • L’alimento più ricco è l’olio di fegato di merluzzo (250 μg/100 gr). Lo troviamo come supplemento alimentare come olio (il sapore però non è molto gradevole) oppure in capsule, più pratiche e insapori.
  •  Tra il pesce fresco, quello più grasso contiene più vitamina D: aringa (30 μg/100gr), sgombro, anguilla, tonno fresco, salmone (17μg/100 gr)
  • Il tuorlo d’uovo ne contiene circa 2 μg/100 gr
  • I funghi: ad esempio i finferli fino a 5 μg/100 gr
  • I formaggi molto poco, circa 0,5 μg/100 gr

Spero di aver fatto chiarezza sull’importanza di questa vitamina essenziale per la nostra salute.

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