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Perdo peso con serenità: dieta non come sacrificio ma come stile di vita

Perdo peso con serenità: dieta non come sacrificio ma come stile di vita

Oggi voglio condividere con te una mail che ho ricevuto da una ragazza che seguo da diversi mesi e spero ti sia d’aiuto per comprendere meglio l’importanza di intraprendere un percorso alimentare per la salute e, solo conseguentemente, per il dimagrimento.
In particolare voglio evidenziare la parola “serenità“, un aspetto che ritengo fondamentale durante un percorso di educazione alimentare per la prevenzione e miglioramento di patologie e per il dimagrimento.

Com’è difficile cambiare!

Il nostro cervello attiva numerose “strategie” inconsce che si oppongono al cambiamento, qualunque esso sia. Il cibo, poi, con cui si instaura spesso un rapporto intimo, legato all’infanzia, assume un ruolo emozionale, oltre che meramente nutrizionale. Per cui è comprensibile la difficoltà che ognuno di noi possa avere nel modificare uno stile di vita alimentare, anche se consapevole che è per uno scopo di salute.

Un modo c’è…

Un percorso di educazione e consapevolezza alimentare ha proprio lo scopo di spianare la strada verso il cambiamento, riducendo lo stress generato dall’idea di stare a dieta. Numerosi sono gli studi che affermano l’associazione tra stress (aumento del cortisolo) – fame – sovrappeso/aumento circonferenza addome, per cui, una mente più serena (quindi, meno cortisolo) favorisce il dimagrimento.

“Un piccolo cambiamento oggi ti porta verso un futuro radicalmente diverso”.

-Richard Bach-


Perdo peso con serenità: dieta non come sacrificio ma come stile di vita

La testimonianza

Ciao Sabrina,
grazie per la risposta, procederò secondo tue istruzioni.
Colgo l’occasione per ringraziarti del tuo lavoro  e della tua disponibilità, sono sempre stata tendenzialmente sovrappeso e nel corso degli anni ho fatto visite con diversi dietologi/nutrizionisti e tu sei l’unica che mi ha saputo dare un’impostazione facile da seguire, soddisfacente dal punto di vista della godibilità del pasto e quindi in grado di essere applicata nel lungo periodo, se non per sempre.
Questo mi ha permesso non solo di perdere molti kg, ma di farlo in serenità , cosa che per una dieta penso sia quasi più importante di tutto il resto perché il fattore mentale, come tu ben saprai, è fondamentale.
Tutto questo,  vista la mia età e la mia situazione iniziale, non era per niente facile né scontato,  certo, io mi sono impegnata ma in te ho trovato una persona molto preparata e il riferimento di cui avevo bisogno, hai sempre risposto con professionalità e competenza alle mie 1000 domande e mi hai saputo tranquillizzare e motivare a seconda del momento.
Il mio percorso non è finito, quando in marzo mi avevi proposto di acquistare 1 anno di visite dentro di me ho pensato “sei matta?!?”, ma adesso sono arrivata in scioltezza a 9 mesi (praticamente una gravidanza ! 🙂   )  con la voglia di non fermarmi, quindi arrivata a questo punto dell’anno, in cui inevitabilmente si fanno bilanci, ci tenevo a condividere con te le mie impressioni.”
Un caro saluto.”
P.C.
Spero questa lettera sia uno stimolo per il cambiamento, qualunque esso sia.
Il cambiamento è esperienza, l’esperienza è crescita.
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dieta lampo
Dieta lampo, dieta urto, dieta prova costume…quali effetti danno?

Quante volte ti sei trovato/a pensare “voglio perdere peso, da domani non mangio più così dimagrisco!” oppure “ devo mangiare solo proteine” o ancora “ provo a mangiare solo verdure e tanta frutta così perdo peso velocemente”?

Purtroppo però tutti questi rimedi non sono adatto per perdere peso, anzi, spesso diete improvvisate generano carenze nutrizionali importanti scatenanti anche problemi di salute e gravi malesseri.

Senza dimenticare che un dimagrimento veloce lascia anche segni antiestetici sul corpo.

Inestetismi

Purtroppo, seguire una dieta poco equilibrata e/o eccessivamente ipocalorica, comporta la perdita di massa magra e ti renderà flaccido e non tonico come desidereresti. Se hai la pelle poco elastica, un rapido dimagrimento può portare ad avere pelle in eccesso, anche se non hai perso tanti chili.

Seno svuotato: durante il dimagrimento anche il seno diminuisce. In un dimagrimento sano, questo fenomeno è ridotto e più graduale; in caso di dimagrimento veloce, il seno perde tono perché si svuota velocemente.

Punta ad un peso salute

Rientrare in un peso salutare può essere il miglior modo per stare bene, prevenire numerosi problemi di salute ed estetiche e ritrovare il giusto equilibrio psicofisico.

Arrivata la bella stagione, perdere peso – che siano un paio di chili o molti – diventa un pensiero assillante per migliaia di persone e, purtroppo, a breve termine, nel senso che è un’esigenza del momento e non una prospettiva di stile di vita sano ed equilibrato.

Dieta lampo, drastica, urto, qualunque rimedio veloce tu voglia intraprendere, non è la soluzione e non ti porta al raggiungimento di nessun obiettivo di dimagrimento!

Capita, quindi, che si cerchi di dimagrire in poche settimane, ricorrendo a diete drastiche e spesso improvvisate: dalle diete basate su un solo alimento (ananas, limone…), alle diete iperproteiche, alle gluten-free, alle diete di soli alimenti crudi, qualsiasi sacrificio pur di vedere l’ago della bilancia scendere velocemente.

Promesse pubblicitarie tutt’ora ancora presenti, nonostante l’informazione in campo nutrizionale sia aumentata!

Il problema di questi metodi, se non personalizzati, sta nella possibilità di  causare squilibri alimentari, seguiti da squilibri ormonali, endocrinologici e organici.

Tanto più rapido è il dimagrimento, maggiori sono gli squilibri che il corpo deve affrontare.

Dieta lampo, dieta urto, dieta prova costume…quali effetti danno?

FISIOLOGICI

Una dieta urto prevede quasi sempre l’eliminazione dei carboidrati, non solo gli zuccheri dei dolci ma anche quelli della frutta, dei cereali, della pasta, del pane e derivati e dei legumi. I carboidrati, però, sono la fonte primaria di energia del nostro organismo ed entrano come glucosio nelle cellule con l’aiuto dell’insulina.

Gli alimenti contenenti carboidrati sono anche fonte di vitamine e minerali essenziali che, se eliminati, provocherebbero problemi al sistema immunitario e non solo.

L’eliminazione o la riduzione eccessiva di nutrienti spesso provocano alcuni disturbi:

  • Spossatezza e calo delle energie: l’apporto calorico e di nutrienti forse è troppo basso e il corpo non è abituato. La spossatezza è un segnale di allarme.
  • Mal di testa: può essere provocato dal maggior consumo di alimenti favorenti il mal di testa come i formaggi, gli affettati e gli alimenti inscatolati, alimenti light dolcificati. Anche una digestione lunga e laboriosa vuol può causare emicranie.
  • Possibili disturbi digestivi: spesso nelle diete drastiche si aumenta l’apporto di proteine e verdure, che comporta un carico digestivo maggiore e maggiore gonfiore.
  • Carenze nutrizionali: alla lunga, l’eccessiva assunzione proteica, causerà diversi problemi all’organismo (osteoporosi, calo delle difese immunitarie, chetosi, problemi gastrointestinali e disidratazione).
  • Reni e fegato affaticati: un maggiore carico proteico, soprattutto animali, produce maggiori prodotti di scarto dannosi per i reni, tipo nelle diete iperproteiche.
  • Innalzamento del colesterolo “cattivo”: l’aumentato o l’esclusivo consumo di carne, formaggi e uova(a discapito di pasta integrale o cereali) può provocare l’aumento di colesterolo cattivo, LDL.
  • Disordini del ciclo mestruale: scomparsa del ciclo o ciclo irregolare a causa del numero troppo limitato di calorie e del dimagrimento troppo repentino.
  • Alitosi: a causa della chetosi (l’utilizzo dei grassi come fonte energetica, trasformati in corpi chetonici, la formula disponibile)

 

PSICOEMOTIVI

La privazione improvvisa di alcuni alimenti, soprattutto i carboidrati, inizialmente è sostenibile perché siamo pieni di aspettative per il dimagrimento. A lungo andare, però, e soprattutto se non otteniamo i risultati attesi, questa condizione di privazione e rinuncia provoca frustrazione e depressione, definita depressione reattiva, cioè scatenata in automatico come conseguenza della privazione del cibo.

Dieta non deve voler dire schiavitù, privazione, rinuncia ma deve significare miglioramento dello stile alimentare per la salute e, di conseguenza, per il dimagrimento.

Uno dei punti chiave del mio modo di lavorare è quello di conoscere le persone, i loro gusti in fatto di cibo, le loro esigenze, l’organizzazione delle loro giornate: questo mi aiuta a preparare per ciascuno un piano alimentare personalizzato e specifico, che possa essere dimagrante ma prima di tutto facile e piacevole da portare avanti.

 

SI RIPRENDONO I CHILI PERSI

Eliminare i carboidrati non fa dimagrire:  assumere con la dieta grossi quantitativi di proteine (> 2 g/kg/die) non favorisce il dimagrimento e l’aumento della massa muscolare.

In un contesto ipercalorico e iperproteico si assiste ad un aumento degli accumuli adiposi. In una dieta ipocalorica ed iperproteica una parte dei singoli aminoacidi verrà convertita in glucosio, gli effetti dimagranti saranno buoni (aumento della termogenesi e del senso di sazietà) ma nel lungo periodo, se non gestita, può portare problemi di salute (osteoporosi, chetosi, stress ossidativo, etc.).

Non appena riprendi ad alimentarti regolarmente, riprendi tutto il peso perso, se non qualche chilo in più.
Il corpo alla carenza energetica risponde attivando la riserva: appena si introduce qualche caloria in più il corpo non consuma ma conserva ed ecco che i chili tornano su.

Se la dieta non è bilanciata, perdi solo massa magra e non grasso come vorresti. Infatti il termine dimagrire significa proprio perdere massa magra.

E per quanto tu possa praticare molto più sport, come accade spesso quando si vuole dimagrire velocemente, sei maggiormente esposto ad una malattia pericolosa, la “sarcopenia”, un’importante riduzione del numero di fibre muscolari, con conseguente perdita delle forze e una ripercussione funzionale maggiore. La mancata regolazione della sintesi proteica è quindi paragonabile all’effetto che produce l’anoressia o la malnutrizione sull’organismo.

Perdi anche liquidi perché l’eliminazione degli zuccheri riduce la ritenzione idrica muscolare, provocando anche disidratazione.

Inoltre, come già spiegato nel mio corsohttps://www.lamiadieta.bio/dieta-lampo-dieta-urto-dieta-prova-costume-quali-effetti-danno/Il peso consapevole”, le diete sbilanciate, provocano il cosiddetto effetto yo-yo, un fenomeno di alternanza di fasi di dimagrimento e ripresa del peso, che ti predispone anche ad una futura obesità.

Seguire un piano equilibrato, che funzioni e “protegga” la tua salute, darà risultati un po’ più lenti ma costanti nel tempo, evitando di perdere i risultati ottenuti senza particolari sforzi, rinunce e privazioni.

 

Se hai la necessità di dimagrire e vuoi farlo nel modo più sano e corretto, non affidarti a diete miracolose generiche, drastiche e per nulla salutari ed equilibrate.

 

 

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Mangiare o non mangiare al ristorante, questo è il dilemma

“E’ difficile, se non impossibile, mangiare correttamente al ristorante quando si è a dieta…” Questa è l’affermazione più frequente che mi capita di sentire dalle persone alla prima consulenza. Tale difficoltà è maggiormente sentita soprattutto da chi deve seguire protocolli alimentari particolari (per intolleranze, ad esempio).

L’articolo di oggi ti aiuterà a gestire al meglio i pasti quando sei al ristorante e vuoi conciliare il piacere con la salute.

Il cibo è carico di significati: oltre alla semplice funzione energetica,  il cibo è piacevole, gustoso, un pretesto per stare insieme agli amici, alla famiglia, unisce e gratifica.

Le occasioni fuori casa spesso però generano due atteggiamenti contrastanti: da un lato permettono di “staccare la spina” e godere una serata in compagnia, dall’altro però la condizione di “sentirsi a dieta” si scontra con il desiderio di trasgredire.

Il pensiero si concentra su un “posso-non posso” rispetto al menù, oppure su un confronto su quello che gli altri hanno nel piatto rispetto a noi, generando  frustrazione, mancato godimento dell’occasione e perdiamo di vista il vero significato dell’evento che è quello di stare insieme.

Il famoso sgarro durante una dieta dimagrante non interrompe il percorso, anzi, aiuta a vivere più serenamente la dieta, ma se si deve seguire un regime alimentare per guarire da un malessere le cose diventano più complicate: ad esempio, in caso di intolleranze o allergie al glutine, al nichel, ai formaggi, per patologie autoimmuni, IBS, etc. In questi casi mangiare fuori può diventare un problema.

A conti fatti, facciamo prima a declinare gli inviti e starcene a casa, vero? Assolutamente no!

Ecco alcune dritte per gestire più serenamente i pasti fuori casa

Non temere di fare richieste fuori menù

  • Che sia per perdere peso o per ottenere un aiuto terapeutico dalla dieta, quando andate al ristorante considerate sempre che:
    Il ristoratore offre un servizio. Se devi seguire un particolare regime alimentare non vergognarti di chiedere circa gli ingredienti usati e/o di apportare modifiche ai piatti proposti. Faccio qualche esempio: “ è possibile avere i ravioli burro e salvia non saltati nel burro, un contorno di verdure grigliate e dell’olio extravergine ?” oppure “un risotto al taleggio ed asparagi, senza il taleggio”, e cosi via.

La maggior parte dei ristoranti è ormai perfettamente attrezzata per gestire intolleranze o allergie.

  • Non sentirti giudicato. Per paura di essere giudicati da amici e parenti e sentirci “diversi”, spesso ci adattiamo a quello che c’è. Questo è un atteggiamento sano dal momento in cui le occasioni di riunirsi capitano una volta al mese, o anche meno, ma se gli eventi sono molto più frequenti, allora uniformarsi agli altri può creare solo disagio sia dal punto di vista fisico (si ripresentano i sintomi in caso di patologia oppure non si assiste al dimagrimento) sia dal punto di vista psicologico perché sale la frustrazione per non essere riusciti a gestire la dieta per paura di fare “i diversi” nel richiedere cambiamenti in menu.

In conclusione il mio consiglio è: se sei al ristorante pensa a te stesso e alla tua salute, chiedi senza paura tutte le modifiche di cui hai bisogno per sentirti meglio e godere appieno i momenti di riunione.

 

Le verdure

Che sia un antipasto o un contorno, non dimenticare mai la verdura!

Oltre ai preziosi nutrienti che contiene, la verdura è ricca di fibra che, come ben sai, aumenta il senso di sazietà e riduce in maniera importante le abbuffate.

  • Meglio cruda o cotta? Meglio cruda perché arriva non condita e siamo liberi di gestire noi i condimenti. Buona anche cotta purchè non saltata con olio o burro oppure gratinata o condita con besciamella. Il segreto è sempre chiedere al cameriere!
  • Quali verdure scegliere? Il mio consiglio è di chiedere se hanno verdure di stagione, sono più nutrienti. Anche se non sono citate nel menù, spesso le utilizzano come contorno per dei secondi oppure come ingredienti di primi piatti.  Se invece chiedi genericamente “un contorno” è più probabile che ti portino la misticanza se cruda, melanzane e zucchine se alla griglia, carote e spinaci se lesse, piuttosto che gli asparagi o i piselli. Se devi escludere alcune verdure, accertati che non siano presenti nel contorno proposto. Ricorda che la maggior parte dei ristoranti considera le patate verdura ma sono da considerarsi una fonte di carboidrati complessi sostitutivi di pane e pasta.

Porzioni: troppo o troppo poco?

Le porzioni di una portata del ristorante sono quantità medie: né troppo, né troppo poco. Spesso per golosità e per bisogno di varietà, ordiniamo due o anche tre portate. Tuttavia il quantitativo complessivo di un pranzo o di una cena diventa superiore a quello che normalmente avremmo mangiato, soprattutto se siamo a dieta dimagrante.

Che fare?

  • Se vuoi mangiare un po’ di tutto allora opta per le mezze porzioni. In questo modo soddisfi il tuo bisogno di varietà ma senza esagerare con le quantità. Se il ristorante non prevede mezze porzioni, puoi condividerle con qualcuno.
  • Se il pasto fuori è un’occasione una tantum, allora goditela senza troppi rimorsi. Fai comunque attenzione a non abusare del cibo. Avere “il giorno libero” non significa mangiare a più non posso ma semplicemente non prestare troppa attenzione alla qualità e alla quantità, basandoci solo sul buon senso. Pensieri come “faccio il carico oggi e da domani dieta rigida” , crea un’associazione di piacere dal cibo solo in termini di quantità e pienezza, tralasciando il gusto e la consistenza dello stesso. Usa tutti i sensi mentre mangi, mastica lentamente, sciogli il cibo in bocca e concentrati sul sapore e vedrai che il tuo bisogno di sgarrare si assopirà senza troppi sforzi e rinunce.
  • Se invece ti capita spesso di uscire a cena e proprio in queste occasioni rischi di compromettere la tua dieta, cerca di limitare “lo sfizio” solo una volta a settimana, cercando di adeguare le altre occasioni alla tua dieta. Ad esempio, potresti ordinare un antipasto di carne o pesce (che possono sostituire il secondo), un contorno di verdure e del pane, oppure una mezza porzione di primo, un antipasto e un contorno per garantire il giusto apporto di carboidrati, proteine e verdure.
  • Fai uno spuntino a casa. Se la cena è più tardi rispetto le tue abitudini oppure se sai che il ristorante che hai prenotato serve porzioni mignon, ti conviene fare un aperitivo a casa se non vuoi rischiare di arrivare affamato e di doverti accanire al cestino del pane.  Fai un piccolo aperitivo a casa con crudità di verdure e qualche oliva, un paio di crackers con un formaggio spalmabile oppure, se vuoi risparmiare calorie migliorando la sazietà, potresti mangiare uno yogurt greco magro, ricco in proteine e molto saziante.
  • Se sei in vacanza e durante il giorno sei in movimento, non aspettare i pasti principali per mangiare! Portati della frutta o delle mandorle per fare uno spuntino sano e saziante che ti farà arrivare a pranzo o a cena meno famelico.

Le bevande e il dolce

Chi di noi non ha mai preso un calice di vino o un dolce a cena? https://www.lamiadieta.bio/tartufi-al-cioccolato-vegani/Se sei a dieta o se devi seguire una terapia alimentare, aggiungere frequentemente vino e dolci, soprattutto a cena, di certo non ti aiutano. Limita il vino ad un solo calice e, come per il cibo, bevilo lentamente, assaporalo fino in fondo per apprezzarne l’aroma e il gusto ed evitare di eccedere. Per quanto riguarda il dolce, fatti furbo: fai metà con un altro, scegli un dolce mignon o semplicemente rifletti se effettivamente la tua voglia è così alta da non poterne fare a meno.

Variare anche al ristorante

Vai al ristorante e mangi sempre le stesse cose? Pizza? Carne? Pasta? Assaggia piatti nuovi. Questo vi permette, oltre che sperimentare nuovi sapori, di garantire un’alimentazione più varia, con cotture diverse e apporti calorici diversi. Giocate col cibo e il cibo vi aiuterà!

Occhio alla qualità

Potrebbe risultare superfluo dirlo ma cerca sempre la qualità al ristorante. Controlla il menu, di norma affisso fuori dal ristorante o reperibile online, controlla se preparano piatti tipici o stagionali, se utilizzano materia prima fresca o surgelata. E’ importante per capire se valga la pena entrare o cercarne un altro.

Leggiamo insieme il menù

Ecco alcuni chiarimenti sugli ingredienti presenti in alcune preparazioni del ristorante.

  • “In crosta di…”: presenza di farine
  • “Verdure croccanti”: possono essere pastellate (con farina) e fritte oppure possono intendere verdure  crude
  • “Gratinato”: presenza di mollica di pane; in certe regioni d’Italia, soprattutto al sud, il pesce grigliato viene preparato con la gratinatura. In generale, se devi evitare il glutine o per rendere il pasto più leggero, quando ordini il pesce specifica che non vuoi la gratinatura ed eviterai di avere sorprese
  • “Creme/vellutate/salse”: accertati che non contengano panna o latte se devi evitare latticini  
  • “Vegetariano”: accertati che non ci siano latticini o uova, se non puoi consumarli
  • “Vegano”: accertati che non ci sia soia o altri alimenti che non puoi consumare
  • “Mantecato”: riferito in genere a riso e risotti, significa che il piatto è stato reso cremoso con aggiunta di burro e/o parmigiano, più raramente con altri formaggi. Generalmente il burro è ben tollerato anche in caso di patologie autoimmuni, mentre per il parmigiano bisogna valutare la tolleranza individuale. Se soffri di colite, anche piccole quantità possono dare sintomi anche importanti
  • “Marinato”: la marinatura prevede il trattamento di carne o pesce con un liquido acido, generalmente aceto o vino. Serve a rendere la carne più morbida e saporita, soprattutto se vengono aggiunte spezie
  • “Glassato”: il piatto (carne o pesce) è stato rivestito di una sottile pellicola di salsa o di burro. Meglio accertarsi che non ci sia presenza di glutine, qualora non lo possiate assumere.

Avere il controllo ma senza esagerare

Finora ho elencato una serie di strategie per gestire al meglio le uscite al ristorante nel caso in cui fossimo a dieta per dimagrimento o per terapia alimentare.

Numerose però le persone che non hanno bisogno né di perdere peso né di seguire un particolare regime alimentare ma che, purtroppo sono ossessionate dal cibo, dal mangiare sano, dalle calorie e dalla valutazione degli ingredienti, etc.: in questo caso parliamo di ortoressia (se vuoi approfondire i disturbi alimentari clicca qui).

Se rinunci alle uscite al ristorante per paura di perdere il controllo, o perché manda in crisi i tuoi piani, se ti rifiuti di uscire a cena se non hai la possibilità di scegliere o se hai già organizzato  cosa mangerai tre giorni prima della cena, può essere che tu abbia un’atteggiamento di ipercontrollo sul cibo. Il cibo schiavizza il tuo pensiero che diventa ossessivo e poco sano. Fatti aiutare da una persona amica, che sappia darti un parere obiettivo e che, magari, vi aiuti nel percorso da fare.

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Acqua, da bere senza moderazione

Acqua, da bere senza moderazione

Come sappiamo, il nostro corpo è fatto principalmente d’acqua, rappresentando il 55-60% del peso di un adulto e circa il 75% di un neonato.

Per noi l’acqua è indispensabile per le reazioni biochimiche, per la digestione, l’assorbimento di nutrienti, per regolare la temperatura corporea, per eliminare cataboliti (sostanze di scarto) del metabolismo.

Con il caldo aumenta la sudorazione e, di conseguenza, la perdita di liquidi corporei. Ma perdiamo acqua anche attraverso le urine, le feci, la respirazione, per cui dev’ essere reintegrata spesso.

Quanta acqua bere?

Normalmente la perdita giornaliera d’acqua è circa del 3-4 % del peso corporeo (2-2,5 litri) ecco perché si consiglia di bere circa 2 litri d’acqua al giorno. Tale quantità può aumentare quando si fa l’attività fisica e se si vive in ambienti caldi e umidi.

La perdita d’acqua  è più elevata in individui di giovane età, di conseguenza i bambini sono molto soggetti a disidratazione qualora non si provveda a reintegrare i liquidi.

Negli anziani invece la disidratazione dipende da una risposta del centro della sete meno pronta che rischia di non segnalare la necessità d’acqua . Gli anziani devono abituarsi a bere spesso durante la giornata anche quando non avvertono la sete.  Inoltre con l’avanzare dell’età la ritenzione dei liquidi diminuisce.

Il bilancio idrico

E’ necessario che il volume dei liquidi in entrata sia in equilibrio con i liquidi in uscita. Se tale equilibrio viene alterato si manifestano i sintomi di un’intossicazione da acqua.

Se le entrate sono in eccesso si possono avere disfunzioni gastrointestinali, debolezza muscolare, irregolarità del battito cardiaco, disorientamento fino al coma.

Se le entrate sono minori delle uscite, si ha disidratazione, più comune, con secchezza orale, cefalea, irritabilità, insonnia, astenia anche profonda fino al collasso.

Un’adeguata idratazione varia da individuo a individuo e per valutarla possiamo monitorare:

  • il colore delle urine: un colore di colore paglierino è un segno di adeguata idratazione. Un colore scuro indica disidratazione
  • perdita di sudore: la variazione del peso dopo un’attività fisica può aiutare a capire la quantità di acqua da reintegrare

Data l’importanza dell’acqua nell’ alimentazione umana, esperti hanno ideato una piramide dell’idratazione racchiudendo le indicazioni per individui adulti, sani e moderatamente attivi circa il consumo d’acqua .

Piramide idratazione.

La stratificazione nei diversi livelli della piramide serve, così come la piramide alimentare rispetto agli alimenti, a dare indicazioni sulle quantità consigliate per i vari tipi di bevande poiché alcune di  esse devono essere consumate con moderazione.

 

Alla base c’è l’acqua, poi gli infusi senza zucchero, seguono i centrifugati, il latte, bevande moderatamente zuccherate e, in cima, le bevande zuccherate. Man mano che si sale diminuisce la frequenza di consumo della bevanda.

La prossima volta valuteremo l’acqua presente negli alimenti e chiariremo alcuni falsi miti sull’acqua: meglio del rubinetto o in bottiglia?

 

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Dimagrire mangiando: come stare a tavola

Oggi voglio condividere con te piccoli trucchi per mangiare correttamente, senza troppa fame e con il giusto appetito.

 

In questo modulo scopriremo insieme:

  • Come stare a Tavola
  • Ti consiglio

 

DIMAGRIRE MANGIANDO 

RILASSATI

È risaputo che stress e nervosismo possono portarci a mangiare in modo compulsivo ed esagerato senza che il nostro corpo ne abbia veramente bisogno. Dopo una giornata di lavoro o di studio pesante non buttarti immediatamente sul frigorifero, prendi il tuo tempo per rilassarti e calmarti dopo la giornata, magari bevendo una tazza di tè o una tisana. Mangerai meno e più lentamente, senza contare i benefici che di per sé può portare una buona abitudine come questa.

 

METTI IN TAVOLA SOLO LE COSE CHE MANGERAI

Così facendo eviterai di spiluccare cose in più e di mischiare troppi alimenti che finirebbero per appesantirti e gonfiarti.

 

USA PIATTI PIÙ PICCOLI

www.lamiadieta.bio-usa-piatti-piccoliE’ stato dimostrato che utilizzare piatti grandi può indurci inconsciamente a consumare porzioni più voluminose.

 

BEVI PRIMA DEI PASTI

L’acqua non è una pozione magica, ma permette di dimagrire per due semplici motivi:

  • L’acqua non apporta calorie (come invece lo fanno tutte le bibite, comprese quelle dietetiche)
  • Riempie lo stomaco prima del pasto rendendoci meno affamati.

 

Inoltre è da prendere in considerazione che spesso gli attacchi di fame sono causati da un bisogno

di liquidi, quindi meglio se bevi un bicchiere d’acqua in più e vedere se lo stomaco si placa.

 

COMINCIA SEMPRE CON UN POCO DI VERDURA

Un piatto di verdura ad inizio pasto contribuisce a saziarti prima. Dopo aver mangiato una bella insalata, ad esempio, il tuo stomaco si sente già un po’ pieno e quindi lo stimolo della fame si ridurrà, ciò significa che la quantità di alimenti che mangerai dopo potrà essere ridotta e non sarà più del dovuto.

A stomaco vuoto l’organismo è in grado di assorbire meglio i nutrimenti, acqua, vitamine e sali minerali, elementi che spesso sono carenti nella nostra alimentazione, soprattutto se frettolosa o sregolata.

Assumendo fibre prima dei pasti, si ottiene un buon risultato rispetto all’assorbimento sia dei carboidrati che dei grassi contenuti nei cibi che si mangeranno successivamente. In questo modo si va anche ad agire sul controllo della glicemia, evitando i picchi.

 

QUALI VERDURE SCEGLIERE?

Si può iniziare con una bella insalata mista, mischiando tra loro radici (come carote, ravanelli, rapa rossa, topinambur), fusti (sedano), foglie (insalate di ogni tipo e di tutti i colori, spinaci compresi), fiori (carciofi, capperi, fiori di zucca), frutti (pomodori, fagiolini, cetrioli). L’importante è che sia verdura di stagione! Non dimenticare di inserire una manciatina di semi oleosi: girasole, zucca, sesamo, lino, canapa, ecc.

 

MASTICA LENTAMENTE
Masticare bene o in modo sufficiente il cibo, specialmente quello amidaceo, è una buona norma: www.lamiadieta.bio-mangiare lentamente

ti aiuta a mangiare un po’ meno se sei compulsivo, se non riesci a regolarti a tavola e a evitare disturbi digestivi,  gonfiore, pesantezza, acidità, etc. Fai sì che il tuo pasto duri 10 minuti in più di quanto duri adesso.

Evita alcoolici, bibite zuccherate e gassate

 

RISPETTA GLI ORARI

Se salti la colazione o il pranzo, oppure ti svegli tardi e fai colazione tardi, questo comportamento a sua volta si ripercuoterà negativamente sugli altri pasti: in genere tenderai a pranzare o cenare più tardi e, il giorno successivo, anche a saltare la colazione oppure a farla in maniera molto frugale. A questo punto si arriverà al pranzo con una elevata sensazione di fame responsabile di una assunzione di calorie decisamente superiore alle nostre necessità.

 

Per regolarizzare l’assunzione dei pasti è importante che rispetti l’intervallo di tempo che intercorre tra questi. Ecco perché è molto importante fare gli spuntini di metà mattina e metà pomeriggio soprattutto quando i pasti principali si distaccano l’uno dall’altro di 4-5 ore. La suddivisione dell’assunzione dei nutrienti e delle calorie in 5 pasti regolerà positivamente la secrezione ormonale, in particolare quella dell’insulina e del glucagone, evitando così l’insorgenza di picchi glicemici che hanno un effetto decisamente negativo sulla nostra salute.

 

TI CONSIGLIO

Fraziona l’assunzione dei cibi in 5 pasti (colazione, pranzo, cena e due spuntini), ricordando che la colazione deve essere abbondante e nutriente;

Consuma i pasti rispettando gli orari.

  • Se per esigenze lavorative non puoi pranzare prima delle 15, fai in modo di consumare a metà mattina uno spuntino un po’ più sostanzioso; di conseguenza, il pranzo deve essere invece più leggero.
  • Gli stessi consigli valgono per l’orario della cena. Se ceni molto tardi, fai una merenda più importante cosicchè la tua cena sarà leggera e non patirai la fame

 

 

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